> fino agli anni '70 il manicomio era il sistema più utilizzato per togliere di mezzo persone scomode (Giorgio Agnelli, Albino Mussolini)

Interessante quello che dici, effettivamente la società ha sempre avuto metodi per far fuori quelli scomodi o contro corrente. Durante le grandi dittature del 900 ovviamente il metodo più comune era una palla in testa, ma dopo Stalin nella Germania dell'est e nell'unione sovietica si sviluppò un nuovo metodo e forma di warfare (i tedeschi non possono far a meno di innovare su questo campo) lo Zersetzung che consisteva nel distruggere psicologicamente e socialmente una persona.

Il termine è un ombrello e l'articolo di wikipedia non rende molta "giustizia" a questa diavoleria. Una delle forme più interessanti che assumeva era quella di praticare estremo gaslighting come lo chiamerebbero gli anglofoni (cioè far dubitare di se stesso) ad esempio leggevo a suo tempo come in delle operazioni gli agenti della stasi entrassero nell'appartamento del malcapitato per spostare oggetti chiave (metti una zuccheriera) questo a che scopo?

1) Far credere, a giusta ragione, alla vittima di essere sorvegliata

2)Far dubitare alla vittima della proprià sanità mentale.

Ed è proprio il secondo punto a essere la cosa più interessante di questo tipo di storie, conosco vari episodi che ti farebbero credere di essere schizofrenico.

Comunque nella maggior parte dei casi simili forme "d'arte" non erano necessarie. Per far fuori una persona bastava accusarla di essere omosessuale o uno stupratore.

E oggi come si fanno fuori le persone?

Perchè chiaramente il mondo non è finito nei primi anni 90.

Nel 2023 se vuoi distruggere una persona usi la "cancel culture", un tweet razzista o omofobo fuori contesto, una accusa di me too in un tempo e luogo così remoto da rendere impossibile una difesa e via dicendo.