Roma, al San Camillo arrivano i ginecologi non obiettori La Cei: «Snaturata la legge 194»

Si vede che quando il tuo parroco, quello a cui servivi la S. Messa da ragazzo, faceva il catechismo, non stavi attento.

La Chiesa non è una somma di individui, ma una comunità di fedeli (Chiesa=Comunità), secondo la volontà di Gesù. Paolo paragona la Chiesa ad un corpo, in cui ogni membro ha la sua importanza, di cui il capo è Cristo. Per questo motivo fin dagli inizi la Chiesa battezzava anche i bambini, come risulta dagli Atti degli Apostoli ("si battezzò lui e tutta la sua famiglia"). I fedeli, che lo Spirito ha riunito, costituiscono una cosa sola, pur nelle diversità delle persone; tutti sono partecipi della divina natura ("divinae consortes naturae") come dice S. Pietro. Per questo, in virtù della fede in Cristo che guida e sorregge la Chiesa, anche i piccoli possono ricevere il Battesimo, garantiti nella scelta da quelli che sono responsabili della loro crescita umana e spirituale, in primis i genitori, ma anche tutta la comunità. Come un genitore si assume il compito di crescere materialmente il figlio, così egli si assume la responsabilità di crescerlo nella fede, con una scelta fatta per amore e convinzione. C'è infine un altro motivo che giustifica il Battesimo ai piccoli e agli "incapaci": il Battesimo non agisce in virtù di colui che celebra, ma in virtù di Cristo stesso ("ex opere operato, non ex opere operantis"). Per cui negare il Battesimo a un bambino o a un "incapace", in una famiglia di credenti, è privarlo di un dono di Dio.

Se invece uno non crede, o è di un'altra religione, seguirà la propria coscienza, e Dio (a cui non crede o crede in altra maniera) lo giudicherà secondo la sua retta coscienza. Per cui il Paradiso sarà pieno di sorprese...

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