- Iniziamo a mandare in galera (o comunque a processo) insegnanti e professori che non intervengono. E' assurdo che si processino medici e infermieri, e non chi con la propria incapacità danneggia vite a volte per sempre.
Bisogna dare protocolli precisi e un'adeguata formazione pedagogica a tutto il personale scolastico, con linee guida su quando e come intervenire. Chi non lo fa per menefreghismo, in tribunale.
- Molto più difficile, serve un cambiamento nella società. Serve sconfiggere i "bulli" adulti, che spadroneggiano nei media, nei luoghi di lavoro, negli uffici pubblici.
Il fenomeno bullismo si sconfigge solo così. Quando passerà il messaggio, e verrà dimostrato nella realtà che il bullo è un perdente, uno schifoso, un emarginato dalla società, allora cambierà TUTTO anche a livello di modelli ed emulazione.
Ma questo, almeno in Italia, per il momento è utopia.
- Iniziamo a far pesare note e sospensioni ricevute dopo i 14 anni, anche nei concorsi pubblici e simili. Dopo i 14 essere un bullo dovrebbe essere punito con ogni arma della legge. E non me ne frega: se a 15 anni pestavi i più deboli io voglio che lo stato ti rovini la carriera da adulto, o quantomeno te la ostacoli - perché non si può rischiare che un bullo faccia pure carriera.
In aggiunta, è necessario
- Molti più controlli servono a livello di famiglia, perché MOLTO SPESSO colpevole non è solo la famiglia del bullo, ma anche quella del bullizzato.
Nella mia esperienza, chi viene bullizzato viene molto molto spesso da famiglie fragili o problematiche, con genitori non abbastanza attenti al benessere del proprio figlio, ad ascoltarne i problemi e ad intervenire con lamentele/segnalazioni/querele quando necessario.
Diciamoci la verità, se la famiglia della vittima facesse pienamente il proprio dovere (anche solo, ripeto, di fare segnalazioni al preside, portare il figlio ad un supporto psicologico e capire cosa sta succedendo), il problema sarebbe già al 50% risolto.