Eli5: Perché in Italia il JOBS ACT non ha incontrato alcuna opposizione mentre in Francia sindacati e cittadini stanno mettendo a ferro e fuoco la nazione?

Peccato che con tutti che si scapicollano in questa corsa verso il basso non rimane nessuno verso cui esportare.

E' per questo che è importante la competitività, il mercato non è illimitato, né quello interno né quello esterno. Se si è più competitivi (che non significa necessariamente avere il prezzo più basso, ricordo) degli altri è possibile rubar loro quote di mercato e aumentare lo share di esportazioni. Se non lo si è bisogna lavorare per esserlo, come una normalissima azienda.

Ma infatti, un avanzo talmente enorme che sono passati dal 60% di debito pubblico/PIL all'80% di debito pubblico/PIL.

http://i.imgur.com/mf1pXyd.png 66% nel 2006, picco dell'81% del 2010 e 71% oggi. Il governo Schroeder tramite il pacchetto di riforme detto "Agenda 2010", nel 2004, varò misure che ridussero i "diritti" dei lavoratori per contrarre la domanda interna e favorire l'export, in modo da ripianare le enormi difficoltà economiche e finanziarie date dall'annessione della Germania Est. Senza quel pacchetto di riforme, che costò a Schroeder la perdita delle successive elezioni, oggi la Germania soffrirebbe ancora della zavorra Germania Est.

"La considerevole forza contrattuale del lavoro nell’economia tedesca è stata accettata lungamente dalle imprese come un dato di fatto, con i sindacati che avevano dimostrato di saper rappresentare gli interessi dei propri iscritti pur prestando attenzione alle esigenze di efficienza delle aziende. Con la crescita della pressione competitiva, la percezione delle imprese tedesche è cambiata radicalmente. I perduranti tassi di disoccupazione furono ricondotti alla rigidità del mercato del lavoro e agli alti livelli salariali. La contrattazione collettiva, fino a quel momento posta a fondamento del sistema, venne messa in discussione e si fece forte la richiesta da parte delle imprese di una decentralizzazione degli accordi." http://www.bloglobal.net/2012/03/modell-deutschland-le-riforme-che-i-tedeschi-hanno-gia-fatto.html

Peccato che la causa dell'eccesso di personale qualificato rispetto all'offerta del mercato del lavoro sia sempre dovuta alla contrazione del mercato interno, ed in ultima analisi alla perdita del potere d'acquisto. L'export non salva un'economia nazionale, perché con poche eccezioni, la maggior parte delle economie nazionali si regge principalmente sul mercato interno.

Non puoi aumentare i salari se non c'è valore aggiunto perché la produttività è scarsa e il lavoro è scarsamente qualificato. Il mercato interno è importante ma lo è anche quello esterno, quando uno si contrae devi puntare sull'altro, e non puoi migliorare quello interno finché non c'è uniforme trattamento dei lavoratori, certezza del diritto e tutte le altre cose che sappiamo che servono. Ricordati che anche i capitali si esportano, l'eccesso di personale qualificato potrebbe benissimo essere riassorbito da investimenti esteri su suolo italiano qualora ci fossero le condizioni.

"Negli ultimi dieci anni, mentre nella Repubblica federale la produttività aumentava più di quanto aumentassero i salari, in Italia i salari sono aumentati ben poco rispetto al tasso di inflazione, ma comunque più della produttività. Da che cosa è dipeso? Il problema, ne sono convinti anche diversi economisti tedeschi, non sta solo nel cuneo fiscale e contributivo elevato, ma nel valore aggiunto troppo basso. (...) In un mercato del lavoro in cui ai tutelati con il posto fisso si affiancano precari senza tutele, spiega l’indagine di DB redatta da Laura Puglisi, i riflessi sulla produttività sono particolarmente negativi e si traducono in bassi investimenti in capitale umano e in un’offerta di lavoro per i soli (o quasi) lavoratori scarsamente qualificati." http://www.ilfoglio.it/articoli/2012/10/25/cari-italiani-ecco-la-lezione-tedesca-per-essere-piu-competitivi___1-v-101941-rubriche_c533.htm

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