Mio padre è un negazionista. Come posso aiutarlo?

Ti avviso, sarà un post lungo e con molte ripetizioni, tutte intenzionali. Mi ci sono impegnato un po' perché questo argomento mi appassiona molto.

Il mio consiglio è di utilizzare una conversazione strutturata, lavorando ogni volta su una e una sola affermazione, che sarà un'idea che tuo padre ha e in cui crede fortemente. Cercherò di illustrarti come imposterei io una conversazione di questo tipo.

Cosa fondamentale da ricordare a tutti i costi: non sarà un dibattito, ma un dialogo nel quale ogni punto sarà - idealmente - raggiunto per mutuo consenso, senza giudizi o contrapposizioni da parte tua. Questo avverrà - auspicabilmente - perché in questa conversazione vi occuperete di ciò che pensa lui, e non di ciò che pensi tu di ciò che pensa lui: per ragionare di cosa pensi tu riguardo allo stesso tema, potrete fare la stessa cosa a parti invertite in un secondo momento, per esempio alla fine della conversazione. Dovrai far presente questa cosa pure a lui in modo molto chiaro, qualora per evitare una domanda cercasse di rispondere con una contro-domanda per sapere che ne pensi tu o come argomenteresti contro ciò che dice: ciò che pensi tu non è rilevante in questo dialogo.

Durante la conversazione, cerca di riconoscere esplicitamente la sua sincerità e franchezza, qualora siano presenti: non è facile parlare di certe cose in profondità e sarebbe perfettamente comprensibile se si sentisse un po' inquisito poiché dentro una conversazione più impegnativa del normale - ma che non dev'essere per forza, anzi non dovrebbe affatto essere, seriosa (già soltanto il fatto di poter parlare di certe cose insieme sarebbe meritevole di cordialità e di una buona dose di gioia).

Cerca di fare domande aperte e cerca, quando lui fa una qualche affermazione che ritieni cruciale, di ripeterla ad alta voce, sia per essere sicuro di averla capita bene sia per dargli la possibilità di correggersi e aggiustare il tiro. In generale, se lo ascolterai in modo cd. attivo/riflessivo, andrà tutto più liscio.

  • Fagli selezionare e isolare una specifica, singola convinzione che ha. Qualcosa in cui creda al 90% o più, con pochi dubbi a riguardo. In base al rapporto che avete, puoi scegliere se ad es. porgli tutta la faccenda come un gioco/un esperimento, o approfittare di una discussione in famiglia in cui lui se ne esce con qualcosa di forte, o altro. Essere 1vs1 è la cosa più efficace, in ogni caso. Non la metterei mai sul piano del "hai un problema, ti voglio aiutare così", perché non è questo il punto.
  • Un esempio di un'idea che lui potrebbe selezionare è, tirando a caso, "Il governo Conte ci vuole controllare la mente col 5G", "Il vaccino causa l'autismo", "Dio esiste/Dio non esiste" (wink wink), qualunque cosa. È fondamentale che il dialogo abbia origine da quello che pensa lui e che abbia a che vedere esclusivamente con quello che pensa lui, non tu. Se ci sono delle definizioni poco chiare, per esempio ne "Il comunismo è il male di tutti i mali" o in "I teisti sono razzisti", mettetevi d'accordo su quale versione della parola lui utilizzi ("Cosa intendi per 'comunismo'?", "Qual è la tua definizione di 'teista'?").
  • Chiedigli di dire esplicitamente, da 0 a 100, quanto lui si senta sicuro che la sua convinzione corrisponda al vero; quanto è sicuro che la sua idea sia vera. Attenzione: non vogliamo occuparci dell'idea in sé, né confutarla direttamente, ma piuttosto capire con lui in che modo lui sia arrivato a credere ciò che crede.
  • Una volta chiarita quale sia l'idea e quanto ci crede, chiedigli di spiegarti come è arrivato a formare quella convinzione: quale metodo ha utilizzato per concludere che questa cosa è vera?
  • Ti potrebbe rispondere in miliardi di modi diversi. La cosa a cui stiamo puntando è capire, insieme a lui, se lui stia utilizzando un metodo sufficientemente affidabile per giungere alle proprie conclusioni.

(segue nel prossimo commento)

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